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lunedì 5 agosto 2013

Gita ai laghetti di Moino


Durante il periodo estivo è piacevole fare delle escursioni in montagna, giusto per evadere dalla quotidianità ed assaporare il piacere di vivere una giornata a contatto diretto con la natura; quest' anno poi il desiderio è ancora più forte degli scorsi anni, è diventato quasi una necessità: devo collaudare il ginocchio per vedere se regge dopo l'intervento.
E così l'altro giorno, complici il bel tempo e qualche giorno di ferie, la decisione è presto presa: domani si va ai laghetti di Moino.
Partenza da Prestinone con la funivia per raggiungere la Piana di Vigezzo (mt.1712), punto di partenza dell'escursione. Fatte poche decine di metri la funivia si ferma, la cabina oscilla e noi restiamo sospesi in attesa che si riparta, non senza qualche timore, soprattutto da parte di mio marito che non ama per niente non avere i piedi ben piantati a terra!
Finalmente si riparte e dopo circa dieci minuti eccoci alla Piana, località sciistica invernale e base per escursioni nel periodo estivo.
Iniziamo la salita

accompagnati dalla visione della  Scheggia (mt. 2466) e della  Pioda di Crana (mt. 2430)













Incontriamo boschi di larici














e macchie di rododendri

attraversiamo piccoli ruscelli
ed in circa un'oretta raggiungiamo la bocchetta di Moino (mt. 1977)
Si entra ora nel bacino della Valle Onsernone, politicamente siamo ancora in Italia, ma geograficamente siamo già in Svizzera, infatti il telefonino ce lo ricorda con innumerevoli messaggi.
La vista spazia su vari alpeggi


ammiriamo le baite con il caratteristico frontone a punta, per resistere alle valanghe, esempio straordinario di architettura rurale












ed ecco improvvisamente davanti a noi il primo piccolo laghetto, chiuso alla sbocco da un muretto per aumentarne un poco la portata



Una breve sosta a guardare i numerosi girini  e poi proseguiamo verso l'altro laghetto, passando davanti al rifugio Greppi del CAI Vigezzo

Il secondo laghetto è più grande e caratterizzato nella parte centrale da vegetazione acquatica



Ci mangiamo il classico panino,
gustandolo più di un pranzo di nozze, ci riposiamo godendoci la pace e il silenzio di questi luoghi, riempiendoci gli occhi delle meraviglie intorno a noi, lasciandole poi  a malincuore per rientrare a Valle.

Durante quei momenti pensavo a ciò che il mio nipotino (quasi quattro anni) l'altro giorno aveva detto alla sua mamma guardando le montagne: "Mamma, vollei essele su quella montagna alta alta per lespilale il cielo".

Ebbene, io quel giorno ho respirato il cielo................il ginocchio ha tenuto, cosa volere di più dalla vita!!!!




3 commenti:

  1. Con i 40 gradi quasi che ci sono qui, è bellissimo guardare queste immagini incantate. Laghetti limpidi, muretti di pietra, vallate verdi... Respirare il cielo è il modo migliore per descrivere tutto questo!
    Un augurio anche da parte mia per il tuo ginocchio :-)
    a presto, Liliana

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  2. è un paradiso......respirare il cielo nn è difficile qua......in b0cca al lupo per il ginocchio.glo

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  3. Che belle montagne e che bella camminata!!!è vero cosa si può volere di più dalla vita, quando vado in montagna mi sembra di essere più vicina a Dio....e il tuo nipotino con questa frase credo che prometta bene come futuro poeta...Un abbraccio.

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