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lunedì 2 novembre 2020

Antillone e le sue ninfee

Nella stagione autunnale le camminate in montagna hanno una doppia valenza perchè, oltre a farci conoscere bellezze naturali incontaminate ci permettono di vederle in altri colori, quelli con cui l'autunno   dipinge i suoi paesaggi.

Oggi vi voglio parlare di una breve, rilassante passeggiata per raggiungere il laghetto di Antillone, una vera piccola perla, situato in una conca di fitte pinete. 

L'escursione adatta a tutti parte dalla Val Formazza e precisamente da Fondovalle. Lasciata la macchina all' uscita della galleria si percorre un breve tratto su quella che era la vecchia strada statale fino a raggiungere la mulattiera che porta ad Antillone. Si sale dolcemente su un sentiero fiancheggiato da cappelle della  Via Crucis e immersi in un bel bosco di faggi che in autunno regala magnifici colori




 


fino a giungere sulle rive del laghetto dove, sino ai primi anni del 1900, fiorivano le ninfee. In seguito lavori di costruzione di una condotta idrica portarono al suo prosciugamento. Negli anni cinquanta vennero eseguiti dei lavori di impermeabilizzazione che riportarono lo specchio d'acqua alle dimensioni originali, ma ormai la flora e la fauna erano irrimediabilmente compromesse e non si è potuto più assistere alla fioritura delle ninfee.



Lo specchio d'acqua e le sue ninfee sono  anche teatro di un'antica leggenda che narra dell’apparizione della Madonna che guarisce una signora e chiede ai valligiani di costruire sulla sponda del lago una chiesetta dedicata alla Visitazione. Quando l’ordine fu eseguito, si assistette a un altro miracolo: sulle acque del lago comparvero tante ninfee che la gente del posto ritenne benedette e utili per tener lontani i fulmini e la tempesta.

Lasciamo alle spalle il lago e raggiungiamo il piccolo borgo di Antillone, non più abitato stabilmente, poche case raccolte interno all' Oratorio dedicato alla Visitazione. Purtroppo era chiuso e non ho potuto ammirare  lo stupendo affresco  recentemente restaurato  che descrive una lunga processione di uomini e donne in costumi secenteschi che camminano sulle montagne per recarsi al santuario del S. Gottardo.Questa processione si svolgeva fino al Seicento il 25 giugno da Formazza al Gottardo: quaranta chilometri, in giornata e con qualsiasi tempo. Nel XVII secolo il vescovo di Novara commutò il pellegrinaggio in una processione annuale all’oratorio di Antillone dove venne dipinto l’affresco di S. Gottardo.

                                                                (foto presa dal web)

Ho saputo poi che Antillone era anche meta di un’altra processione che gli abitanti di Salecchio e di Agaro effettuavano per raggiungere la chiesetta . Ancora alla fine dell’Ottocento e fino agli anni ’60 del Novecento, la processione ad Antillone, con la statua della Madonna  era effettuata regolarmente.  Si andava ad Antillone, quattro ore a piedi da Salecchio, per invocare la pioggia durante i periodi di siccità oppure per richiedere il bel tempo dopo lunghi periodi piovosi. 

Il mondo contadino era ricco di questi riti,  chiamati della speranza,  che avevano lo scopo di risolvere i problemi delle comunità.  Adesso ci rimangono queste  testimonianze della grande devozione dei nostri avi.

Giriamo tra le case di Antillone,

sotto il cielo di un azzurro che più azzurro non si può
 
e finalmente ci sediamo ad ammirare lo splendido paesaggio, la maestosità delle cime che ci circondano, i colori dell' autunno, l' impagabile spettacolo che la natura regala


 


 

Una sosta alla fontana del pellegrino e, a malincuore, ritorniamo verso casa.


 

venerdì 31 luglio 2020

Bellezze del VCO - Carmine Superiore

Avete mai pensato a quanti posti ci sono vicino a dove viviamo e che non conosciamo? Spesso viaggiamo chilometri e chilometri senza sapere che, a due passi da noi, ci sono posti meravigliosi, ricchi di storia e di bellezza. Questa è l' Italia....giri l'angolo di casa e resti a bocca aperta!
E' il caso di questo piccolo borgo sulle alture del lago Maggiore, scoperto per caso una delle scorse domeniche.
Superata Verbania, procedendo verso il confine svizzero, la strada costeggia il lago attraversando paesi e frazioni. Una di queste è Carmine Inferiore, frazione di Cannobio e punto di partenza per la nostra escursione che, in poco più di 15 minuti, ci porterà a   Carmine Superiore, un piccolo borgo di origine medioevale raggiungibile solo a piedi.
Il sentiero sale dolcemente, tra la rigogliosa vegetazione dal sapore quasi mediterraneo

Sui sentieri, dalle mie parti, non mancano mai le cappellette votive, segno tangibile della fede e devozione dei nostri avi

Continua la dolce salita, mentre ammiriamo la bellezza dei panorami che si aprono davanti a noi



 e di fronte la sponda lombarda del lago
La prima cosa che appare di Carmine Superiore è la Chiesa dedicata a San Gottardo. La costruzione, di stile romanico, fu iniziata attorno al 1330. A quel tempo il borgo faceva parte del Ducato di Milano retto dai Visconti. Circa un secolo dopo venne ampliata nella parte superiore e fu eretto il campanile.



Non è stato possibile entrare ma, da una piccola finestra, si possono ammirare gli affreschi opera di artisti lombardi e risalenti al XV secolo. Nel XVII secolo, durante la pestilenza,  l' interno della chiesa  fu ricoperto con la calce e l'edificio venne utilizzato come lazzaretto. Solo in epoca più recente, attorno al 1930 vennero alla luce gli affreschi  il cui restauro è stato completato nel 2001.
Dalla Chiesa ci si inoltra nelle viuzze della frazione, un tempo densamente popolata.
Fondata intorno all'anno mille come casamento fortificato da una famiglia di notabili di Cannobio. La sua posizione strategica offriva un sicuro rifugio in caso di pericolo  anche alla popolazione delle zone limitrofe


Sembra di essere piombato in un'altra epoca, perchè la ristrutturazione degli edifici ha conservato tutte quelle caratteristiche originali delle abitazioni.

Dopo la prima e la seconda guerra mondiale il borgo venne gradualmente abbandonato, ma negli ultimi anni è stato riscoperto, sia da turisti, sia da discendenti dei vecchi abitanti e quasi tutte le case sono state ricostruite o restaurate,
Attualmente alcune persone vivono stabilmente a Carmine Superiore, così recita l'informativa apposta all'esterno della Chiesa che invita, giustamente, a portare via dal borgo solo fotogtafie ed a lasciare solo le proprie orme.

venerdì 26 giugno 2020

Mondo verde

Com'è verde la mia Valle.................









"Verde, tu che sei il fiato del bosco ed entri nell'anima delle foglie e metti la tua linfa in ogni filo d'erba, continua a fare del bene alla vita.  E anche se ci sono orchi di cemento pronti a ghermirti, il mondo non sia separato dal tuo cuore festante, dal tuo polmone gentile".
                                                                                                                            (F. Caramagna)

lunedì 16 ottobre 2017

Trova- forbici autunnale


Un piccolo schema ricamato uno su uno per il mio nuovo trova-forbici coi colori dell'autunno.


Dopo una calda e bella estate stiamo godendo di un autunno meraviglioso: un clima mite con temperature quasi estive, cieli sereni e colori spettacolari che rilassano e donano tanta pace e serenità. 
Buona continuazione e rilassatevi con me gustandovi questi bei paesaggi della Valle Formazza.