"Le piccole cose hanno l' aria di nulla,
ma ci danno la pace"
(G. Bernanos)
Schema di Luli per piccoli pensieri natalizi.
ma ci danno la pace"
(G. Bernanos)
Schema di Luli per piccoli pensieri natalizi.
Siamo di nuovo in zona rossa....altro lock-down e chissà se sarà l'ultimo?
Il nemico invisibile non accenna ad andarsene; dopo averci illusi di esserci liberati di lui durante i mesi estivi è ritornato, più forte e più aggressivo che mai.
E così la nostra povera Italia si ritrova divisa in tre parti: zona rossa, arancione e gialla. Ma io dico è stato fatto tanto per unificarla ed ora è sufficiente un piccolo virus a creare altre divisioni che non accontentano nessuno. D'altronde non si poteva fare diversamente e ogni decisione da prendere è sempre difficile....
L'idea di una nuova chiusura mi spaventava nei giorni scorsi, soprattutto il pensiero di non poter vedere le nipotine che vivono in Lombardia mi angoscia ancora ora, ma non si può fare diversamente, dobbiamo andare avanti, adottare tutte le precauzioni possibili, osservare le regole e sperare che tutto vada bene.
La natura intanto segue il suo corso, e mentre ci avviciniamo alla stagione fredda lei continua a regalare meravigliosi cieli azzurri
colori caldi e rilassanti
Le mie passioni fortunatamente mi tengono compagnia: letture, esperimenti in cucina, punto croce e pasticci vari.
Da un'idea di Creative Mamy sono nati questi angioletti fatti ricoprendo tappi di sughero. Li ho pensati come segnaposto per il prossimo Natale, ma ora mi sorge il dubbio: come saremo messi allora? Potremo stare insieme o saremo ancora in lock down?
Nel frattempo io creo e poi sarà quel che sarà!
Nella stagione autunnale le camminate in montagna hanno una doppia valenza perchè, oltre a farci conoscere bellezze naturali incontaminate ci permettono di vederle in altri colori, quelli con cui l'autunno dipinge i suoi paesaggi.
Oggi vi voglio parlare di una breve, rilassante passeggiata per raggiungere il laghetto di Antillone, una vera piccola perla, situato in una conca di fitte pinete.
L'escursione adatta a tutti parte dalla Val Formazza e precisamente da Fondovalle. Lasciata la macchina all' uscita della galleria si percorre un breve tratto su quella che era la vecchia strada statale fino a raggiungere la mulattiera che porta ad Antillone. Si sale dolcemente su un sentiero fiancheggiato da cappelle della Via Crucis e immersi in un bel bosco di faggi che in autunno regala magnifici colori
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fino a giungere sulle rive del laghetto dove, sino ai primi anni del 1900, fiorivano le ninfee. In seguito lavori di costruzione di una condotta idrica portarono al suo prosciugamento. Negli anni cinquanta vennero eseguiti dei lavori di impermeabilizzazione che riportarono lo specchio d'acqua alle dimensioni originali, ma ormai la flora e la fauna erano irrimediabilmente compromesse e non si è potuto più assistere alla fioritura delle ninfee.
Lo specchio d'acqua e le sue ninfee sono anche teatro di un'antica leggenda che narra dell’apparizione della Madonna che guarisce una signora e chiede ai valligiani di costruire sulla sponda del lago una chiesetta dedicata alla Visitazione. Quando l’ordine fu eseguito, si assistette a un altro miracolo: sulle acque del lago comparvero tante ninfee che la gente del posto ritenne benedette e utili per tener lontani i fulmini e la tempesta.
Lasciamo alle spalle il lago e raggiungiamo il piccolo borgo di Antillone, non più abitato stabilmente, poche case raccolte interno all' Oratorio dedicato alla Visitazione. Purtroppo era chiuso e non ho potuto ammirare lo stupendo affresco recentemente restaurato che descrive una lunga processione di uomini e donne in costumi secenteschi che camminano sulle montagne per recarsi al santuario del S. Gottardo.Questa processione si svolgeva fino al Seicento il 25 giugno da Formazza al Gottardo: quaranta chilometri, in giornata e con qualsiasi tempo. Nel XVII secolo il vescovo di Novara commutò il pellegrinaggio in una processione annuale all’oratorio di Antillone dove venne dipinto l’affresco di S. Gottardo.
Ho saputo poi che Antillone era anche meta di un’altra processione che gli abitanti di Salecchio e di Agaro effettuavano per raggiungere la chiesetta . Ancora alla fine dell’Ottocento e fino agli anni ’60 del Novecento, la processione ad Antillone, con la statua della Madonna era effettuata regolarmente. Si andava ad Antillone, quattro ore a piedi da Salecchio, per invocare la pioggia durante i periodi di siccità oppure per richiedere il bel tempo dopo lunghi periodi piovosi.
Il mondo contadino era ricco di questi riti, chiamati della speranza, che avevano lo scopo di risolvere i problemi delle comunità. Adesso ci rimangono queste testimonianze della grande devozione dei nostri avi.
Giriamo tra le case di Antillone,
Una sosta alla fontana del pellegrino e, a malincuore, ritorniamo verso casa.