Agli inizi di ottobre io e mio marito ci siamo concessi una breve vacanza a Praga.
Avevo sentito parlare molto di questa città, definita da alcuni "magica", ma nessuna descrizione può essere paragonata a ciò che si presenta agli occhi del turista, dalle bellezze architettoniche, all'atmosfera che la pervade, alle luci, ai suoni, al suo essere allegra ma anche malinconica, un misto di moderno e di antico, di romantico e di commerciale, ma soprattutto il suo essere città accogliente e a misura d'uomo.
Se volete seguirmi vi condurrò in un piccolo tour virtuale attraverso la città..
Abbiamo alloggiato nel quartiere di Mala Strana, una posizione strategica che ci ha permesso di raggiungere comodamente a piedi le principali attrazioni della città; in questo vivace quartiere si trovano ambasciate di molte nazioni, con sede in bei palazzi barocchi, ma anche caffè, birrerie, locali di ogni genere e numerosi artisti di strada che contribuiscono a creare un'atmosfera bohemien.
La prima visita è stata alla chiesa della Vergine Maria Vittoriosa, famosa
soprattutto perchè custodisce la statuetta del Gesù Bambino di Praga, una statuetta proveniente dalla Spagna
e donata ai Carmelitani.
La particolarità di questa statuetta è che dispone di un corredo personale: due corone e ben una quarantina di vestitini, che vengono cambiati dieci volte all'anno, a seconda del periodo liturgico.
La devozione al Gesù Bambino di Praga ha radici antichissime ed è molto diffusa nel mondo; anche in Italia, ad Arenzano, esiste un Santuario dedicato a lui.
Ci incamminiamo ora verso il Ponte Carlo, storico ponte in pietra sulla Moldava che collega il quartiere di Mala Strana con la Città Vecchia. Lungo ben 515 metri, è delimitato da due imponenti torri.
Ritenuto una delle maggiori attrazioni della città è sempre affollatissimo e frequentato da artisti di strada, musicisti e bancarelle di souvenir
Dalla torre situata sul lato della Città Vecchia abbiamo goduto di una splendida vista sul ponte e sulla città
Attraversato il ponte entriamo nella Città Vecchia, non senza prima aver ammirato la Chiesa di San Francesco
Una breve passeggiata ci porta alla Piazza della Città Vecchia con la famosa Torre dell' Orologio. L'orologio è diviso in due parti: nella parte inferiore ci sono i segni dello zodiaco e le relative attività agricole divise per mese dell'anno.
La parte superiore spiega la visione medioevale dell'astronomia. La Terra è al centro dell' universo, la parte blu rappresenta il cielo sopra l'orizzione, la parte grigia il cielo sotto- I tre dischi sovrapposti indicano l'ora ceca (con numeri italiani), l'ora dell' Europa Centrale (con numeri romani) e l'ora di Babilonia (con numeri arabi).
Ad ogni ora compaiono i dodici apostoli che si muovono in processione, mentre le figure vicino ai quadranti si animano. Quando gli apostoli finiscono il loro giro , il gallo d'oro canta e batte le ali e le campane suonano.
Sulla Piazza si affaccia la Chiesa di Santa Maria di Tyn, un gioiello di stile gotico.
Poco distante si trova Porta delle Polveri. All'epoca della sua costruzione era una delle tredici porte di accesso alla Citta Vecchia. Col passare dei secoli venne destinata ad altri usi, tra cui quello di deposito delle polveri da sparo.
La visita al quartiere ebraico ci riporta alla memoria un capitolo doloroso della storia. Le numerose sinagoghe, oltre che luoghi di culto, di cultura e di aggregazione, sono testimonianza della vita degli ebrei di Praga.
Le decorazioni arabeggianti della Sinagoga Spagnola ci lasciano a bocca aperta
La Sinagoga Vecchia - Nuova è la più antica Sinagoga d' Europa ancora oggi funzionante
Entriamo in religioso silenzio nella Sinagoga Pinkas, oggi dedicata ai quasi ottantamila ebrei di Boemia e Moravia vittime dell' Olocausto.
Intere pareti sono ricoperte dai nomi degli ebrei caduti nei campi di concentramento.
Ma la parte più commovente è la visita alla Mostra permanente dove sono esposti i disegni dei bambini rinchiusi a Terezin: scene di vita quotidiana , sogni di libertà, ricordi dei tempi passati ci rattristano, ed il sapere che la maggior parte dei bimbi autori di questi disegni sono morti nei campi di concentramento pesa come un macigno nei nostri cuori.
La Sinagoga Maisel conserva al suo interno il Museo Ebraico
Un altro luogo suggestivo è il Vecchio Cimitero Ebraico, il più antico d' Europa.
Per oltre 300 anni questo fu l'unico luogo dove gli Ebrei di Praga poterono seppellire i loro morti. Fu più volte ingrandito, ma quanto ciò non fu più possibile si iniziò a sovrapporre le tombe, ed oggi si contano fino a nove strati di diverse sepolture. Le lapidi sono numerosissime, spesso appiccicate le une alle altre, e quasi tutte di una semplicità estrema.
Lasciamo il Quartiere Ebraico non senza notare il contrasto tra i vecchi edifici storici e le eleganti palazzine in stile liberty, e la presenza di numerose boutique di famosi stilisti.
E' giunta l'ora di visitare il famoso Castello di Praga.
Una interminabile scalinata ci porta da Mala Strana alla sommità della collina su cui sorge il Castello di Praga, un tempo sede dei sovrani boemi ed oggi residenza della Presidenza della Repubblica.
Chi pensa di trovarsi di fronte al classico Castello, con torri e torrette, mura merlate e ponte levatorio può rimanere magari deluso, perchè si tratta ad un complesso costituito da numerosi edifici, chiese, strade, cortili con un incredibile miscuglio di stili architettonici.
L'entrata è presidiata dalle guardie (abbiamo assistito anche al cambio della guardia che avviene ogni ora) ed i visitatori sono sottoposti ai controlli di sicurezza; dopo queste formalità si può accedere al Castello. Superato il secondo cortile interno ci troviamo davanti alla imponente Cattedrale di San Vito, un capolavoro in stile gotico. Le maestose guglie gemelle che svettano verso il cielo ci lasciano senza fiato, ma anche l'interno non è da meno e, mentre guardiamo estasiati i numerosi capolavori presenti, restiamo ammaliati dai giochi di luce creati dalle coloratissime vetrate.
Proseguento si incontra la Basilica di San Giorgio, riconoscibile dal suo colore rosso-mattone. Si tratta di una delle chiese più antiche di Praga, ma è anche l'edificio romanico meglio conservato di tutta la Repubblica Ceca
Sul retro due campanili aggiunti successivamente alla costruzione della Basilica, con il tetto in pietra e le finestre romaniche.
E finalmente entriamo nel famoso Vicolo d' Oro, uno degli angoli più pittoreschi di Praga.
Le minuscole casette, colorate di tinte vivaci o
pastello, sono estremamente suggestive: alcune sono diventate dei piccoli
negozi di souvenir, in altre invece sono
ricostruite scene di vita reale degli abitanti . Le casette del Vicolo d’Oro
furono costruite a partire dalla fine del XVI secolo durante il
regno di Rodolfo II d’Asburgo, inizialmente per ospitare le guardie del
castello ed altri servitori. Perchè questa celebre stradina si chiami “Vicolo
d’Oro” è un mistero. Secondo alcuni è così chiamata dagli orafi che qui vissero e
lavorarono, secondo altri invece il nome si
riferisce alle botteghe degli alchimisti che volevano trasformare il ferro in
oro. Le case del vicolo d’Oro furono
abitate nei secoli da persone di diversa estrazione sociale, compresi anche
artisti e personaggi celebri, tra cui Franz Kafka che dimorò al n. 22.
Tantissime sono le altre cose da visitare, ma il tempo è tiranno e dopo una visita al Museo delle armi e armature lasciamo il Castello, non senza aver ammirato l'imponente Vecchio Palazzo Reale.
Ci aspetta Piazza San Venceslao. In verità più che una Piazza si tratta di un largo viale lungo ben 750 metri. La Piazza sorse nel 1348 quando fu fondata la Citta Nuova ed all'epoca vi si teneva il mercato dei cavalli Nel corso dei secoli la Piazza cambiò volto, ma mantenne il ruolo di centro della vita sociale ed economica degli abitanti della città. Qui si tennero le manifestazioni per il diritto di voto, i festeggiamenti per la neonata Repubblica Cecoslovacca, ed altri importanti avvenimenti della storia ceca. Noi la ricordiamo soprattutto perchè fu teatro del suicidio del giovane Jan Palach, il primo degli studenti che si diedero fuoco per protestare contro la repressione sovietica, un gesto estremo che colpì milioni di coscienze.
Quando finalmente troviamo la croce, posta sul luogo dove cadde il corpo del giovane, adagiata sul lastricato, quasi a ricordare un corpo supino, i ricordi mi assalgono. Ero una ragazzina quando successe, ma il coraggio dimostrato dal giovane nel pagare con la vita la difesa dei suoi ideali di libertà, pace e giustizia non mi lasciò indifferente.
Ora non possiamo fare a meno di andare a vedere il famoso "Muro di Lennon".
Per qualcuno potrà sembrare un semplice muro colorato, ma al contrario racchiude un profondo significato. All'indomani della sua tragica morte John Lennon divenne un simbolo universale di pace e fratellanza ed anche i giovani di Praga, all'epoca ancora sotto il duro regime comunista, non rimasero insensibili al messaggio di libertà e di speranza lanciato dal cantante ed iniziarono a coprire il muro con graffiti, disegni e frasi inneggianti a Lennon ed ai suoi ideali. La polizia periodicamente lo ripuliva, ma i giovani imperterriti continuavano a scrivere, quasi fosse una battaglia a colpi di vernice.
Concludono il nostro soggiorno a Praga:
- una puntatina a Kampa, un'isola artificiale creata sulla Moldava, un luogo tranquillo, lontano dalla folla, con un bel Parco pubblico e tanti romantici angolini sui corsi d'acqua, tanto da meritare l'appellativo di Venezia di Praga.
- alla "Casa danzante", un edificio sede di uffici e ristorante, costruito in un stile fuori dagli schemi
classici e chiamato anche Ginger e Fred perchè secondo qualcuno ricorda la famosa coppia di ballerini
- ed infine la collina di Petrin, ricca di parchi e di giardini, un' autentica oasi di pace nel centro di Praga.
Praga mi sei rimasta nel cuore!