Come ho detto nel precedente post, dopo il cammino io e mio marito ci siamo concessi alcuni giorni da turisti a Santiago e dintorni.
Il primo luogo visitato non poteva che essere Finisterre, un piccolo comune della Galizia sull' Atlantico, per gli antichi romani il limite delle terre conosciute, la fine del mondo.
Per i pellegrini invece è considerato il termine del loro cammino.
Partiti da Santiago di primo mattino, dopo tre ore di autobus giungiamo al piccolo paese di pescatori e, depositati gli zaini nella camera che ci ospiterà per la notte, iniziamo il cammino che in poco più di tre chilometri ci porterà al faro.
Appena iniziamo a salire incontriamo la Chiesa di Santa Maria Dal Areas
Appena iniziamo a salire incontriamo la Chiesa di Santa Maria Dal Areas
Il sentiero sterrato fiancheggia la carrozzabile, lo sguardo
spazia su deliziosi panorami, il giallo delle ginestre
spicca tra il verde della vegetazione
spazia su deliziosi panorami, il giallo delle ginestre
spicca tra il verde della vegetazione
Dopo una curva avvistiamo il faro, sembra proprio lì dietro l'angolo
ma manca ancora un pò di strada e finalmente eccoci arrivati
il faro troneggia sul promontorio, ed intorno l'occhio spazia verso l'infinito, pare proprio di essere alla fine del mondo
Qui si trova il "mojon" del KM. 0, la fine del cammino. I vecchi pellegrini, una volta arrivati a Finisterre, facevano un bagno in mare per purificarsi, bruciavano un indumento usato durante il cammino e raccoglievano sulla spiaggia la conchiglia, a testimonianza dell'avvenuto cammino.
Oggi l'accensione di fuochi è vietata, ma i resti di qualche falò sono comunque visibili
mentre qualcuno ha pensato di lasciare le proprie scarpe
l'immancabile cruceiro ci saluta quando torniamo al paese
il faro troneggia sul promontorio, ed intorno l'occhio spazia verso l'infinito, pare proprio di essere alla fine del mondo
Qui si trova il "mojon" del KM. 0, la fine del cammino. I vecchi pellegrini, una volta arrivati a Finisterre, facevano un bagno in mare per purificarsi, bruciavano un indumento usato durante il cammino e raccoglievano sulla spiaggia la conchiglia, a testimonianza dell'avvenuto cammino.
Oggi l'accensione di fuochi è vietata, ma i resti di qualche falò sono comunque visibili
mentre qualcuno ha pensato di lasciare le proprie scarpe
l'immancabile cruceiro ci saluta quando torniamo al paese
Finisterre è una grazioso paese racchiuso attorno al porto
Passiamo la serata mangiando una gustosa paella in un locale sul porto.
Altra tappa del nostro tour è stata La Coruna, la capitale della Galizia.
Importante porto sull' Oceano Atlantico è una vivace città la cui caratteristica è data dalle Galerias, balconi chiusi da finestre bianche che in alcuni quartieri occupano l'intera facciata dei palazzi.
La città conserva importanti tracce lasciate dai romani che la trasformarono in uno dei più importanti porti commerciali dell'epoca. Una di queste è la Torre di Ercole il più antico faro esistente al mondo ancora in attività e Patrimonio dell' Umanità Unesco.
Una bella passeggiata bordo mare ci porta fino al faro
Con i suoi 37 metri di altezza è uno degli edifici più alti e meglio conservati dell'epoca romana.
Il faro si trova alla sommità di un piccolo promontorio da cui si gode una bella vista sull'oceano e sulla rosa dei venti
Nel centro storico visitiamo la Chiesa di Santiago, l' edificio di culto più antico della città
Ci perdiamo nei vicoletti della città vecchia fino a sbucare nella bellissima Piazza Maria Pita, cuore pulsante della città
e sede del Municipio, al centro della quale troneggia la statua in bronzo dell' eroina Maria Pita, che difese la città contro l'armata inglese nel 1589. Anche qui abbiamo camminato tanto, alla sera avremo fatto una decina di Km.
Muxia non poteva mancare nel nostro itinerario turistico. Piccolo paese di pescatori situato all'estremo nord ovest della Spagna, su una costa battuta dal vento, teatro di numerosi naufragi e per questo chiamata Costa della morte. Sul suo territorio si trova il punto più occidentale della Spagna continentale.
Poco fuori il villaggio, su un promontorio molto suggestivo, con enormi pietre levigate dal mare e dal vento
sorge il Santuario della Madonna della Barca.
La leggenda narra che San Giacomo, mentre pregava affinchè le popolazioni della zona seguissero le sue predicazioni, vide arrivare la Madonna a bordo di una barca di pietra. La Madonna lo confortò assicurandogli che le sue preghiere sarebbero state esaudite e lasciò sul promontorio i resti della sua barca: lo scafo, una pietra oscillante, se una persona vi sale sopra la pietra balla. In Galizia si dice che la pietra balla quando vuole, a volte non si muove neppure se salgono parecchie persone.
Si dice anche che un tempo vi si facevano salire gli accusati di reati e se la pietra non si muoveva era la prova della loro colpevolezza.
La guida però ci ha detto che ultimamente la pietra non si muove più a causa di una forte mareggiata, probabilmente si è assestata
Questa invece è la vela. E' chiamata anche pietra del rene e la gente del posto ritiene che abbia delle proprietà curative per il mal di schiena .
San Giacomo costruì sul luogo, a ricordo del miracoloso incontro, un piccolo altare.Passiamo la serata mangiando una gustosa paella in un locale sul porto.
Importante porto sull' Oceano Atlantico è una vivace città la cui caratteristica è data dalle Galerias, balconi chiusi da finestre bianche che in alcuni quartieri occupano l'intera facciata dei palazzi.
La città conserva importanti tracce lasciate dai romani che la trasformarono in uno dei più importanti porti commerciali dell'epoca. Una di queste è la Torre di Ercole il più antico faro esistente al mondo ancora in attività e Patrimonio dell' Umanità Unesco.
Una bella passeggiata bordo mare ci porta fino al faro
Con i suoi 37 metri di altezza è uno degli edifici più alti e meglio conservati dell'epoca romana.
Il faro si trova alla sommità di un piccolo promontorio da cui si gode una bella vista sull'oceano e sulla rosa dei venti
Nel centro storico visitiamo la Chiesa di Santiago, l' edificio di culto più antico della città
e sede del Municipio, al centro della quale troneggia la statua in bronzo dell' eroina Maria Pita, che difese la città contro l'armata inglese nel 1589. Anche qui abbiamo camminato tanto, alla sera avremo fatto una decina di Km.
Muxia non poteva mancare nel nostro itinerario turistico. Piccolo paese di pescatori situato all'estremo nord ovest della Spagna, su una costa battuta dal vento, teatro di numerosi naufragi e per questo chiamata Costa della morte. Sul suo territorio si trova il punto più occidentale della Spagna continentale.
Poco fuori il villaggio, su un promontorio molto suggestivo, con enormi pietre levigate dal mare e dal vento
sorge il Santuario della Madonna della Barca.
La leggenda narra che San Giacomo, mentre pregava affinchè le popolazioni della zona seguissero le sue predicazioni, vide arrivare la Madonna a bordo di una barca di pietra. La Madonna lo confortò assicurandogli che le sue preghiere sarebbero state esaudite e lasciò sul promontorio i resti della sua barca: lo scafo, una pietra oscillante, se una persona vi sale sopra la pietra balla. In Galizia si dice che la pietra balla quando vuole, a volte non si muove neppure se salgono parecchie persone.
Si dice anche che un tempo vi si facevano salire gli accusati di reati e se la pietra non si muoveva era la prova della loro colpevolezza.
La guida però ci ha detto che ultimamente la pietra non si muove più a causa di una forte mareggiata, probabilmente si è assestata
Questa invece è la vela. E' chiamata anche pietra del rene e la gente del posto ritiene che abbia delle proprietà curative per il mal di schiena .
Poco sopra il Santuario sorge questo strano monumento chiamato "La Ferita" in ricordo del naufragio della nave petroliera Prestige, avvenuto su queste coste nel 2002, che causò un enorme disastro ecologico.
Sulla via del ritorno a Santiago, a Ezaro abbiamo visto l'unico fiume in Europa che sfocia in mare con una cascata.
Ho lasciato per ultime alcune immagini di Santiago di Compostela, non perchè sia meno importante, ma perchè ne avevo già parlato nel precedente post. L'ho trovata una città molto suggestiva, con un che di antico dovuto forse alla particolare atmosfera che la circonda, e al contempo una città aperta, molto vivace per la presenza di numerosi giovani sia tra i pellegrini che tra gli studenti universitari.
Inoltre la presenza di tanti parchi la rende una città "verde". Uno di questi, il famoso Parco dell' Alameda, un vero polmone verde a un passo dal centro storico. Tra laghetti, fontane, aiuole fiorite,grandi viali alberati abbiamo trascorso una serena mattina.
L'ingresso al Parco è sorvegliato da due coloratissime statute "Le due Marie", due sorelle che durante la Guerra Civile furono perseguitate per le loro idee politiche, che usavano vestirsi vistosamente e uscire per una passeggiata nel Parco tutti i giorni, sempre nel primo pomeriggio, come segno di protesta contro l'opprimente regime conservatore al potere.
Al suo interno si trova la chiesa di Santa Susana
La fontana dei cavalli.
Il convento di San Francisco de Asis, monastero francescano fondato da San Francesco d'Assisi che fece un pellegrinaggio a Santiago di Compostela nel 1214.
la Chiesa di San Fruttuoso.
Nella parte superiore della facciata si trovano le statue che rappresentano le quattro virtù cardinali: Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza
Abbiamo conosciuto una Spagna diversa da quella che era nel nostro immaginario: il clima, il cibo, la musica tradizionale, le persone, la lingua rendono la Galizia una regione unica. Però confessiamo che molte volte abbiamo desiderato un piatto di pasta; una sera eravamo tentati dagli spaghetti saltati e dalla "milanese alla bolognese" ma la stessa cameriera spagnola ce li ha sconsigliati!!!
Abbiamo trascorso giornate intense, ma molto appaganti, conoscendo persone di varie nazionalità, tutti uniti dallo stesso scopo, dove l'unico pensiero della giornata era dove mangiare e dove dormire e ascoltare i piccoli segnali che il fisico ci trasmetteva..
Spero di non avervi annoiate con questo lunghissimo post, capisco che mi sono fatta prendere un poco la mano dalla voglia di raccontare quanto ho visto, ritornando indietro e rivivendo i bei momenti.....ma ora bisogna andare avanti, al nostro rientro tante cose ci aspettavano, l'erba da tagliare (è cresciuta a dismisura), l'orto da seminare, la casa da sistemare..........quante cose da fare, quasi quasi ritorniamo a camminare!!!