Ieri era la domenica di Carnevale, ma io questa festa non
l’ho mai particolarmente sentita. Quando avevo i bambini piccoli cucivo loro i vestiti e li
portavo alla sfilata, ma appena
cresciuti mi sono sentita esonerata da questo "obbligo genitoriale" e da allora
il Carnevale scivola via senza che quasi me ne accorga; l’unica eccezione
la riservo ai dolci e quindi le chiacchiere e le frittelle non mancano mai.
Quest’anno visto che i festeggiamenti, che a rotazione
toccano di anno in anno tutti i paesi della valle, si svolgevano proprio nel
mio paese me ne sono andata fuori e ho trascorso una domenica alternativa,
visitando il Sacro Monte Calvario di
Domodossola.
Inserito nel 2003 dall’ Unesco nella Lista del Patrimonio
Mondiale, è il più settentrionale dei Sacri Monti.
Eretto sul Colle Mattarella, domina la città di Domodossola.
Per raggiungerlo a piedi si percorre una caratteristica Via Crucis che,
partendo appunto da Domodossola, attraversando la Riserva Naturale, permette di
raggiungere in breve tempo la sommità del colle. Durante la salita si possono
ammirare le cappelle con all’interno le statue di grandezza naturale che
rappresentano le stazioni della Via Crucis.
Il punto culminante del percorso devozionale è il Santuario
del Crocifisso, in stile barocco, all’interno del quale sono poste le ultime
due cappelle: “Gesù muore sulla croce” e
“la Deposizione”.
Successivamente si trova ancora una quindicesima cappella: quella
della Resurrezione. E’ una cappella straordinaria perché la Via Crucis prevede
normalmente solo 14 stazioni.
Fanno parte del complesso anche l’ Oratorio delle Grazie
la Santa Casa di Loreto, il Convento e i giardini dei Padri Rosminiani.
la Santa Casa di Loreto, il Convento e i giardini dei Padri Rosminiani.
L’origine di questo Sacro Monte risale all’anno 1656, quando
due frati cappuccini del Convento di Domodossola concepirono il progetto di
creare una Via Crucis lungo le pendici del Colle. Il progetto fu subito
appoggiato dalla Diocesi e dalla popolazione che contribuì con denaro e con
giornate lavorative alla sua realizzazione.
Grande benefattore e finanziatore del progetto fu Kaspar Stockalper
commerciante, notaio e governatore del Vallese, in ultimo costretto
all'esilio a Domodossola proprio al Monte Calvario, dove fece costruire la sua abitazione e dove trascorse gli ultimi anni della sua vita.
L'arrivo del sacerdote e filosofo Antonio Rosmini nel 1828,
diede nuovo impulso alle opere ed alla spiritualità del Sacro Monte Calvario.
Egli fece erigere, sul piazzale in cima al colle, la Casa Madre dell' Istituto della Carità.
Il Sacro Monte è ancor oggi di rilevante importanza per i padri rosminiani ed è un importante
centro di Spiritualità.
Visitando il Sacro Monte, è possibile entrare nella piccola
cella dove Rosmini si ritirava per pregare e riposare.
L’ importanza del
luogo è arricchita dalla presenza dei resti del castello di Mattarella distrutto nel 1415 dai soldati svizzeri scesi per conquistare la valle dell' Ossola strappandola al Ducato di Milano e da una bellissima terrazza belvedere che permette una visione su tutta la piana di Domodossola.