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lunedì 1 aprile 2013

Non c'è Pasqua senza pastiera....

Le origini  di mio marito mi hanno permesso di conoscere ed apprezzare questo  dolce pasquale tipico della Campania, la pastiera, e ad ogni Pasqua sulla nostra tavola non manca mai.
 
Tante sono anche le leggende legate alle origini della pastiera napoletana. Tra tutte la più suggestiva ed affascinante risulta essere quella della sirena Partenope.
Pare che la bella sirena, incantata dalla bellezza del golfo, disteso tra Posillipo ed il Vesuvio, avesse fissato lì la sua dimora e ad ogni primavera, per salutare gli abitanti del posto, emergeva dalle acque, allietandoli con canti d'amore e di gioia. Un giorno, la sua voce fu così melodiosa e soave che tutti gli abitanti ne rimasero affascinati e rapiti, tanto che accorsero verso il mare per donarle quanto di più prezioso avessero. Le sette più belle fanciulle dei villaggi furono incaricate di consegnare i doni alla meravigliosa sirena: la farina, forza e ricchezza della campagna; la ricotta, omaggio di pastori e pecorelle; le uova, simbolo della vita; il grano tenero, bollito nel latte, a prova dei due regni della natura; l'acqua di fiori d'arancio, omaggio dai profumi della terra; le spezie, in rappresentanza dei popoli più lontani; ed infine lo zucchero, che rappresentava l'ineffabile dolcezza profusa dal canto di Partenope in cielo, in terra, ed in tutto l'universo.
La sirena, felice per i tanti doni, si inabissò per fare ritorno alla sua dimora cristallina e depose le offerte preziose ai piedi degli dei. Questi, inebriati dalla moltitudine di profumi ed aromi, riunirono e mescolarono i vari ingredienti per creare un dolce che potesse eguagliare la bellezza di Partenope e la dolcezza del suo canto:    nacque così la Pastiera Napoletana.
 
 Si racconta inoltre che Maria Teresa D’Austria, consorte del re Ferdinando II di Borbone, soprannominata dai soldati la Regina che non sorride mai, cedendo alle insistenze del marito  , famoso per la sua ghiottoneria, accondiscese ad assaggiare una fetta di Pastiera e non poté far a meno di sorridere.  Pare che a questo punto il Re esclamasse: per far sorridere mia moglie ci voleva la Pastiera, ora dovrò aspettare la prossima Pasqua per vederla sorridere di nuovo.




Anche quest'anno, come potete vedere, nonostante i miei acciacchi, grazie al prezioso aiuto di mia figlia, la pastiera ha allietato la fine del nostro pranzo pasquale.

La preparazione della pastiera è abbastanza lunga e complessa, gli ingredienti sono tanti ed è una vera e propria bomba calorica ma di fronte a tanta bontà non pensiamo alla bilancia!!!! Il consiglio è di prepararla qualche giorno prima   (di solito il giovedì) per poterla gustare  pienamente il giorno di Pasqua.

Se volete provare anche voi a preparare questa delizia potete trovare la ricetta direttamente sul barattolo del grano precotto venduto nei supermercati  oppure girovangando nei vari siti di cucina.
BUON APPETITO!!!!!!!!!!!



4 commenti:

  1. Ma sai che non conoscevo questa leggenda? Affascinante davvero. Deve essere un dolce squisito, ne ho sentito tanto parlare, ma non ho mai avuto il piacere di assaggiarlo. Ma prima o poi sono certa che riuscirò a gustarmente una bella fetta. Buona Pasquetta. Paola

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  2. Una leggenda bellissima, che neanche io conoscevo... la mia amica originaria della Campania ne prepara per tutti in questo periodo, quindi so bene di che delizia stiamo parlando!
    Un augurio in coda... e buon appetito!
    Liliana

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  3. Da Campana felice e tradizionalista non posso tralasciare un commento. Bravissima per la pastiera, ha un bell' aspetto. La preparo ogni anno, seguendo una ricetta centenaria della mia nonna. Ogni volta mi emoziono pensando a lei e alle coccole che mi riservava.
    Spero che tutti abbiate trascorso feste serene.
    A presto.

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  4. Che bella la tua immagine di apertura, se pero' guardo dalla finestra vedo solo nebbie e grigio..
    Ho assaggiato solo una volta la pastiera e penso di non aver mai assaggiato una cosa cosi' buona..
    Beate voinche la sapete fare e.... mangiare
    Buon w.e. patri..

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